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Lei Magnus
Lei Magnus=Shabranigdu

Chi è?

Lei Magnus è un ragazzo nella cui anima è rinchiuso uno dei sette frammenti del Re dei Demoni Shabranigdu. Più di 4000 anni prima della Kouma Sensou, l'epico scontro tra Ceiphid e Shabranigdu, rispettivamente bene e male terminò con la disfatta di quest'ultimo che venne diviso in 7 parti da Ceipheid che le seppellì in svariate parti del mondo, nei cuori e nelle anime degli esseri umani, affinchè col passare dei secoli si purificassero. Il condottiero del bene stremato dalla battaglia si scompose a sua volta in 4 entità a governo e controllo dei 4 punti cardinali affinchè il gran demone non si risvegliasse mai più.


La vita

Lei Magnus nacque una ventina di anni prima dello scoppio della Kouma Sensou. Della sua infanzia non si sà nulla. Si conosce il fatto che i suoi studi di magia furono piuttosto approfonditi e il suo dedicare anima e corpo alla magia nera riflette un desiderio di accrescere il suo potere e di scoprire il limiti fino che potesse raggiungere.

Lei Magnus visse in tempi terribili, turbati dal dilagare della guerra, guerra pilotata dai Mazoku al fine di trovare e resuscitare le 7 parti del gran demone. Un secondo fine del conflitto era quello di fomentare odio tra la gente e di far scomparire/indebolire la magia bianca in generale. Saillune infatti in quei tempi perdette la formula che invocava direttamente i poteri di Ceipheid.

La scelta di approfondire la magia nera, probabilmente, la si deve in grossa parte a questo anche se non si esclude una componente di ambizione

Sicuramente fin da ragazzo ha coltivato la passione per il potere o forse spinto dal desiderio di dimostrare qualcosa a sé stesso e agli altri. Non per altro deduco che non disprezzava apparire in pubblico ed esporre le sue teorie o i suoi incantesimi. Sotto questo punto di vista era forse un ricercatore di magia, un ricercatore accompagnato probabilmente anche da una ricerca interiore del suo subconscio ricerca che probabilmente si sviluppava assieme ai suoi studi di magia, una ricerca che forse gli fruttò il titolo di Gran Filosofo.


Le opere

Le sue ricerche magiche più importanti sono i due incantesimi che lasciò in eredità : il Blast Bomb e il Dragon Slayer. Il Blast Bomb è il più potente incantesimo di magia sciamanica dell'elemento fuoco che si conosca (nell'anime verrà usato da Xellos assieme ai sangui di demone). Quando l'incantesimo viene castato appaiono delle sfere di fuoco, il che lo farebbe sembrare del tutto simile al flare bit se non fosse che ogni sfera ha lo stesso potere distruttivo di un Burst Flare. La richiesta di potere magico è così elevata che si dice che solo il suo creatore sia in grado di usarlo. Il Dragon Slayer è il più potente incantesimo della magia nera che esista, esso trae il suo potere direttamente dal gran demone Shabranigdu, invocando per questo il suo aiuto. Infatti il suo incantamento consiste nel definire il suo aspetto e il suo potere. Lei Magnus sembrava avesse molta dimestichezza con questo incantesimo. Il potere distruttivo che può raggiungere è paragonabile all'esplosione di una testata nucleare, quindi in grado di distruggere a piena potenza un'intera città. L'incantesimo passando di mano in mano cambiò il nome originale trasformandosi in Dragon Slave. Lina utilizzerà quest'incantesimo continuamente facendone anche un marchio personale e lo utilizzerà come base per evocare il potere di LoN, infatti le basterà cambiare la prima parte dell'invocazione per creare il GigaSlave (Alcuni fan hanno voluto vedere in questo una somiglianza e forse anche una specie di parentela, un qualche bis-bis-...-bis^(n)nonno di Lina).

Consapevole del fatto che la sua natura umana fosse una limitazione alla sua fame di potere e alla sua ricerca di incantesimi più potenti, egli progettò la creazione di un'amplificatore magico. Non fu facile, ma decise di trarre il potere dei 4 Maou esistenti, probabilmente riuscì a entrare in possesso di una copia del kurea bible tramite la quale riuscì a creare un legame di sangue con i quattro Ma-ou dei quattro mondi. Creò quindi quattro talismani battezzandoli sangui di demone, infatti con essi Lei Magnus fu in grado di accrescere il potere magico attraverso l'attivazione per mezzo della formula magica seguente:

Four kings who rule the darkness of four universes;

I implore you on your fragments I have;

That by all the power you possess;

Give me more magical energy

traduzione

Voi, i Quattro Signori che governate l'oscurità dei quattro universi;

Vi supplico sui frammenti di voi che indosso;

dal grande potere in vostro possesso;

aumentate in me il potere magico

È da notare come il lancio del Blast Bomb fosse possibile a Lei Magnus solo attraverso i sangui di demone per questo si pensa che la creazione dell'incantesimo e il suo utilizzo siano correlati con i sangui di demone. In un certo senso potrebbe averli creati proprio per questo incantesimo.È bene dire che questi quattro aumuleti sono i più potenti amplificatori magici esistenti in slayers e la pietra filosofale non è nient'altro che un frammento di scarto della loro lavorazione, notando che Philosopher's stone si riferisce a Lei Magnus'stone. Nell'anime essi appaiono di colore uguale, ma in realtà hanno il colore in base al Ma-ou corrispondente:


Ma-ouColorePosizione
Ruby-EyeRossoal collo
Dark StarNeroin vita
Chaotic BlueBlupolso destro
Death FogBiancopolso sinistro

Sebbene fosse ancora un giovane agli occhi di tutti, guadagnò presto stima e rispetto, a tale rispetto sono dovuti soprannomi importanti, tali per i quali si pensa che il nome Magnus sia stato un nominativo posteriore, non escludendo che si possa trattare di un orfano o magari di un nobile che ha ereditato un titolo importante. Sicuramente il titolo di Gran Filosofo fu guadagnato per la fama che aveva raggiunto e le sue vesti ne esaltavano il grado di saggio. I suoi vestiti sono molto simili a quelli di Rezo il monaco rosso benché le somiglianze si fermino qui, dato che le strade intraprese dai due e i periodi storici sono molto diversi. Per di più la staffa di Rezo è assai diversa da quella di Lei Magnus, quella di Rezo infatti è una kakkara, un bastone buddista con degli anelli il cui tintinnio dovrebbe allontanare gli spiriti. Quello di Lei Magnus si presenta in punta a forma di rombo con al centro una sfera rossa flottante. Questo simbolo richiama molto quello esoterico del triangolo al cui interno vi è un occhio. Infatti la sfera-occhio di colore rosso nel bastone di Lei Magnus richiama a sé il potere dominato e limitato dal triangolo/rombo che rappresenta la ragione.


La resurrezione di Shabranigdu

Il suo enorme potere non poteva passare inosservato persino ai mazoku così Phibrizo HellMaster volle vederci chiaro e poco tempo dopo Shabranigdu si risvegliò nel corpo di Lei Magnus. È da chiarire che nessuno poteva immaginare prima di allora che l'anima di Lei Magnus fosse la prigione del gran demone, nemmeno Lei Magnus stesso. Al momento non si sà con precisione come avvenga un tale rito di ressurezione. Abbiamo l'esempio di Rezo, la cui ceriominia per la resurrezione ha richiesto la sua volontà e il potere della pietra filosofale che è andata in frantumi. Nei romanzi la terza parte di Shabranigdu si rivela in Luke dove fu l'odio e il rancore per la perdita della sua amata Milina a fargli cedere alla rabbia e quindi risvegliare Shabranigdu per distruggere tutto quel mondo che senza la sua amata non aveva senso e una parte di lui voleva la sua stessa distruzione.

Non si sà se il risveglio di Shabranigdu in Lei Magnus fosse voluto o non voluto, si conosce però la grande ambizione di passare la soglia e di diventare sempre più potente e io tendo a pensare che fosse stato lo stesso Lei Magnus umano a non fare resistenza al gran demone e penso che egli stesso si sia messo al servizio del gran demone


La Kouma Sensou

Al suo risveglio, Lei Magnus=Shabranigdu organizzò le forze demoniache e da buon stratega seguendo il motto de divide et impera (trad. dividi e comanda) innalzò una barriera tenuta dal potere dei 4 dark lord (Phibrizo, Zelas, Dolphin e Dynast) per isolare Laguladia dalle altre tre parti di Ceiphied, utilizzò il Chaos Dragon Garv con cui riuscì ad avere la meglio sui poteri di Laguladia. Quest'ultima venne distrutta, ma prima di scomparire utilizzò i poteri rimasti riuscendo a dare un corpo umano a Garv e a imprigionare Lei Magnus=Shabranigdu trai ghiacci dei Monti Katart facendogli rissumere sembianze umane.

Il sigillo di Laguladia

La sua prigione però gli preclude solo il movimento, dacché lo vedremo in grado di usare i suoi poteri contro una spedizione portata avanti dal Re di Dils Dirus II, la cui impresa non solo fu un completo fallimento, ma egli stesso fu la vittima della più tremenda maledizione che un demone possa infliggere, il Raugnut Rusyavuna. Questa potentissima maledizione è lanciabile solo da Mazoku puri. Ogni essere vivente che è incantato da questa magia si trasforma in una palla indiscriminata di carne con l'abilità di rigenerarsi infinitamente. Dalla pelle del soggetto emergono serpenti di carne, che rientrano dentro e divorano il soggetto - il processo si ripete infinite volte - portando la vittima a subire eterno dolore. La leggenda vuole che sia l'eroe caduto re Dirus II che tento di portare querra al Demone e fu trasformato in una di quelle palle di carne. Non c'è nessun modo di liberare il soggetto dalla maledizione eccetto distruggere il Demone che l'ha lanciata.


Influenze sul mondo attuale e sue ambizioni

Tra le sue azioni di sfondo evidenziamo che nella serie Slayers Next fu lui a rivelare a Phibrizo che Lina era in grado di invocare i poteri di L-sama, questo è dovuto al fatto che le parti resuscitate di Shabranigdu possono parlare tra di loro. È chiaro che il suo intento è quello di evadere dalla sua prigione e per farlo ha bisogno che i suoi poteri siano più forti, ritengo che sarebbe sufficiente il potere di una settima parte di Shabranigdu per sciogliere il sigillo dacchè per l'eliminazione di quello di Ceiphied negli esseri umani, il potere di Phibrizo fu sufficiente.


Titoli

I titoli annoverati alla sua persona sono Il Mago, Il Grande Filosofo e Demone del Nord. I primi due rappresentano peculiarità che guadagnò quando era ancora un umano. Il titolo di "Demone del Nord" è dovuto semplicemente al fatto che la penisola dei demoni è situata a Nord del mondo di Slayers, non a caso Laguladia è la custode del Nord zona in cui la prima delle 7 parti di Shabranigdu si risvegliò. Una pura questione geografica.


Apparizioni

Lei Magnus non comparirà mai di persona in Slayers, ma sarà semplicemente un personaggio di sfondo, sebbene Lina, per un momento, crederà che egli non è altri che Xelloss (questo nei romanzi quando gli vedrà utilizzare i quattro sangui di demone e invocare il Blast Bomb). Le uniche immagini di lui risalgono infatti a spezzoni dei racconti di Lina sull'inizio della battaglia tra i Mazoku ed i Ryuzoku e ad uno dei Slayers Try Capture in cui appare sullo sfondo mentre in primo piano c'è L-sama con la sua pala. Inoltre è da evidenziare come comparirà alla fine di ciascuno dei romanzi col nomignolo di Buka-S, in un dialogo con l'autore e L-Sama, che alla fine suonerà i due con la sua pala divertendosi a torturarli. Lei Magnus apparirà come boss finale del gioco di ruolo di Slayers per SNES sebbene la trama di quest'ultimo non ha niente a che fare con quella ufficiale


Sembianze

Lei Magnus appare come un ragazzo ventenne (tale era l'età in cui avvenne il risveglio di Shabbranigdu) con dei lunghi capelli neri, degli spallacci neri sulle spalle e un mantello rosso che gli fa da veste all'incirca come Rezo, il suo bastone appare come una sorta di ossa incastrate magicamente e flottanti, alla testa di esso vi è una figura romboidale al cui interno è situata una sfera rossa flottante. Essa è composta da ossa congiunte e prende il nome di "Staff of Bones"( Staffa di Ossa). Nei romanzi si scoprirà che anche Luke può utilizzare la stessa staffa. Infatti è un'arma che probabilmente viene creata da una parte dei poteri di Shabranigdu, allo stesso modo della staffa di Xelloss.


Ambiguità sul Nome

Nella versione originale Lei Magnus è chiamato Rei Magnus, anche se alla pronuncia la R viene detta come se fosse una L (effettivamente in Giappone non vi è differenza tra le due).


FAQ

Lei Magnus era cieco come Rezo?

No, Lei Magnus NON era cieco come Rezo! Il frammento di Shabranigdu in Rezo non era prigioniero dei suoi occhi, ma della sua anima è in quella che Ceipheid ha imprigionato i frammenti di Shabranigdu che durante la reincarnazione in nuove persone tendono a purificarsi.


Speculazioni e Commenti

Lei Magnus a mio parere ha molti punti di contatto con Lina, tutti e due sono delle persone ambiziose e desiderose di potere, probabilmente quello che li distingue soprattutto è il fatto che Lina sia più portata alla ventura piuttosto che allo studio della magia e alla "filosofia". Le molte volte che penso a Lei Magnus rivedo anche un laborioso alchimista, non per altro l'analogia con la pietra filosofale la si deve a lui e per altro non è da escludere che egli avesse dischiuso i poteri di un'arte alchemica, non per niente creare oggetti come i sangui di demone non è cosa da poco. Nella sua storia ho accennato al fatto che egli sia un orfano. Beh mi pare che gli elementi ci siano tutti, Lei Magnus alla fine non possiede un vero cognome e sembra che Magnus sia un titolo onorifico posteriore. Lina tra l'altro apprende la magia nera per poter tener testa a sua sorella e penso che Lei Magnus volesse coltivare tale pratica oscura non solo con lo scopo di migliorare, ma con l'ardire di poter vendicarsi di qualcuno oppure dimostare qualcosa. Insomma la vedo così. Un altro punto importante è quello che il Demone del Nord rappresenta nella sua interezza, ovvero la metafora dell'uomo in balia delle lusinghe del demone che risiede in lui, pronto a tentarlo e a venire allo scoperto. Basta poco, l'ambizione di avere maggiore potere, l'insistente voglia di vincere la cecità, la perdita di un amore caro... e allora il mondo non ha ragione di essere se non abbiamo ciò che desideriamo. Anche Lina nel next infatti darà la prova di questo egoismo, un egoismo tutto umano che risiede nella ricerca della felicità il cui raggiungimento è un effimero e delizioso spazio di tempo al quale però non rinunciamo a sacrificare tutto persino noi stessi.



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